Adotta “Fido” in crowdfunding per realizzare un sogno.

Ottime per un arredamento rustico e minimal. Molto utili e pratiche da usare. Realizzate completamente in legno massello e con soluzioni che rispettano l'ambiente.
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Adotta “fido” in crowdfunding per far realizzare il sogno dei ragazzi di lavori in corso.

Ottime per un arredamento rustico e minimal. Molto utili e pratiche da usare. Realizzate completamente in legno massello e con soluzioni che rispettano l’ambiente. Quello di cui stiamo parlando sono le lampade artigianali realizzate dal laboratorio “Lavori in corso”, nato per sostenere con il crowdfunding una giusta causa, che vi illustreremo a breve.

Di solito amiamo focalizzare su soluzioni pratiche e all’avanguardia per arredare e ristrutturare le abitazioni. Il taglio di questo articolo è però leggermente diverso.

Oltre che sul gusto per l’estetica abbiamo deciso di porre l’accento, in questo contesto, su di un altro aspetto, estremamente importante. Quello sociale. Quanto è importante sostenere le piccole realtà? Quanto conta, oggi, fare in modo che le minoranze vengano tutelate?

La risposta è: tantissimo. Ognuno di noi, per quanto tenda ad omologarsi agli altri per sentirsi parte di qualcosa di più ampio, è di fatto un individuo. Ed in quanto tale va tutelato. Al di là della categoria in cui possa essere classificabile. E’ questo il ragionamento di fondo che ha portato “Smart Building” ad abbracciare la causa “Lavori in corso”, sostenuta dalla cooperativa La Carabattola s.c.s, attraverso la sua donazione in crowdfunding. In cambio della stessa ha ricevuto una delle bellissime lampade di cui vi parlavamo prima.

 

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Perché scegliere una lampada in legno

Le lampade da tavolo in legno, specie se realizzate in modo artigianale, possono rendere l’atmosfera più calda e accogliente. Il legno è un materiale unico nella sua semplicità e può mostrarsi, nel design delle lampade, quale valida alternativa rispetto al vetro e al metallo. Le lampade prodotte dai laboratori “Lavori in corso” sono dei veri elementi di arredo, dalla struttura solida e lucente. Il materiale utilizzato per realizzarle è il legno massello proveniente dalle coltivazioni del Cuneese. I modelli a disposizione sono a forma di “fido”, “omino” ed “omina”. Grazie alla loro struttura modellabile, tali lampade da tavolo possono assumere posizioni diverse, permettendo di ricavare anche un comodo supporto per un libro.


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Come ricevere una lampada a casa propria

Le lampade di cui vi abbiamo fino ad ora parlato non sono in vendita. Per ottenerle bisognerà avvalersi del crowdfunding. In molti non ancora sono a conoscenza del significato di questo termine, molto diffuso soprattutto tra le nuove generazioni. Per “crowdfunding” si intende una raccolta fondi operata, spesso attraverso internet, a sostegno di nuovi progetti volti al bene comune. Nel caso specifico di “Lavori in corso”, si è ricorsi a questa strategia per sovvenzionare un viaggio su un’imbarcazione a vela ai ragazzi del centro educativo, che risultano, col loro progetto, vincitori di un bando indetto dalla Fondazione Italiana Navi. Per effettuare una donazione, ed ottenere in regalo una lampada, visita il sito Eppela.


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Che cos’è “Lavori in corso”: informazioni e curiosità sul progetto

Si tratta di un insieme di laboratori nati dalla collaborazione tra due centri educativi della provincia di Torino, uno di Pinerolo e l’altro di Collegno, e la Fondazione Navi Italia. L’idea è venuta a due educatori professionali, appartenenti ai centri educativi in questione, Gianni Patruno e Sandro Remoto.

I due insegnanti hanno risposto ad un bando indetto dalla fondazione sopra menzionata. Il loro scopo era quello di coinvolgere alcuni ragazzi a rischio anche oltre l’età con obbligo di frequenza al centro. Il bando prevedeva la vincita di un viaggio a bordo di un mega veliero guidato dall’equipaggio della marina militare italiana. Il progetto proposto, chiamato “Ancoriamoci alle relazioni”, prevede la realizzazione di lampade ed altre attività accessorie. Benché tale progetto sia rientrato tra quelli premiati dalla fondazione, per il viaggio è previsto un cofinanziamento. Se una parte della somma di imbarco è versata dalla fondazione, infatti, la cifra restante dovrà essere coperta dal centro. Qui entra in gioco il crowdfunding.

“Il concorso ha rappresentato per noi uno strumento per provare a lanciare del pensieri progettuali che avevamo in mente già da un po’ di tempo”, ha spiegato Gianni Patruno nel corso di un’intervista rilasciata al nostro blog. “Questo bando ha rappresentato l’occasione per cominciare a sperimentarsi in questo ambito. Ci piacerebbe, dall’anno prossimo, provare a offrire questo progetto alle varie istituzioni. Abbiamo cominciato con i nostri ragazzi, quelli che sono stati fino ai 16 anni con noi, per poi aprirci a partire dal prossimo anno anche ad altre realtà”.

 

 

Ecco il resto dell’intervista rilasciata da Gianni Patruno, educatore professionista della cooperativa sociale “la Carabattola” di Grugliasco (Torino).


Buonasera Gianni, ci spiega nel dettaglio di cosa si occupano i centri educativi coinvolti nei laboratori “Lavori in corso”?

Certo. I nostri due centri educativi rappresentano per i ragazzi uno spazio familiare. Il ragazzo viene prelevato da scuola, fa pranzo da noi e poi viene aiutato con i compiti e consigliato sulle attività sportive. C’è una gestione simile a quella che potrebbe esserci in una famiglia. In realtà prendiamo in carico tutto il nucleo familiare, non soltanto il singolo ragazzo: il tutto viene svolto in stretta collaborazione con le famiglie dei ragazzi. All’interno dei centri, ad ora, vengono ospitati ragazzi dai dodici ai sedici anni, ma ci auguriamo che questo progetto possa aprirci nuovi orizzonti. Ci siamo sempre detti di voler far passare progetti semi lavorativi per introdurre i giovani anche al mondo del lavoro. Questa potrebbe essere l’occasione giusta.

Quindi quando avete risposto al bando della Fondazione Navi Italia avevate già chiaro in mente le finalità del vostro progetto?

Sì, ed è venuto fuori un mega progetto al quale partecipano grandissime realtà. Parliamo di centri ospedalieri come il “Bambin Gesù” e il “Gemelli”. Ma anche associazioni di genitori con figli appartenenti a realtà particolari. Noi come cooperativa siamo stati selezionati come unica realtà piemontese. E’ un progetto che noi stiamo usando come strumento per provare a lanciare dei pensieri progettuali che avevamo in mente già da un po’ di tempo.

Quale è stata l’idea che ha permesso al vostro progetto di vincere il bando della fondazione?

Probabilmente ci hanno selezionati perché abbiamo puntato tantissimo sul valore relazionale di tutto un anno prima di arrivare al viaggio. L’idea era quella di fare un percorso sull’utilizzo sensato della tecnologia. Abbiamo chiamato il progetto “Ancoriamoci alle relazioni” proprio perché volevamo che a bordo non ci fosse l’utilizzo di tecnologia, se non in maniera super ragionata. Volevamo che in viaggio i rapporti tra i ragazzi si basassero soprattutto sulla relazione vis-à-vis.

Quale è stata la reazione dei ragazzi quando hanno saputo del viaggio?

Beh, loro sono entusiasti di poter partecipare a questo viaggio. Ovviamente ci scontriamo quotidianamente con i loro limiti, perché oltre alla gioia iniziale ci vuole un po’ di impegno e loro non hanno più l’obbligo di frequentare perché hanno tutti superato i sedici anni. Il progetto l’abbiamo già vinto ed abbiamo già le date confermate per la partenza. Dal 22 al 26 agosto, faremo la tratta da La Spezia a Livorno. Saranno coinvolti 15 ragazzi e 5 educatori.

Come si articolano i laboratori “Lavori in corso”?

Siccome il progetto prevede una parte di copartecipazione finanziaria, ci siamo detti: curiamo la parte di preimbarco e ricaviamo i soldi dal crowdfunding. Così abbiamo dedicato questi otto mesi circa alla creazione dell’equipaggio. Ci siamo suddivisi in tre micro equipe laboratoriali: qualcuno si occupa dei lavori creativi di falegnameria, qualcuno organizza gli eventi teatrali che pubblicizzano l’autofinanziamento e un altro piccolo gruppetto si occupa dell’aspetto social, quindi anche della parte grafica e multimediale.

Ci parli del crowdfunding: cosa accade quando si fa una donazione?

Il crowdfunding partirà venerdì 12 maggio e durerà una quarantina di giorni. La quota che dovremmo raggiungere è di 8mila euro, l’altra parte è coperta dalla Fondazione Navi Italia. Sono previste delle ricompense per i donatori, come le lampade a forma di “fido” e di “omini”, ma anche portachiavi e magliette, realizzati sempre dai nostri ragazzi.
Per fare delle donazioni basta cliccare qui   e seguire le indicazioni. Solo nel momento in cui sarà raggiunto il traguardo degli 8mila euro noi riceveremo effettivamente il bonifico, altrimenti verrà stornato tutto indietro sulle carte di chi ha donato.

Come mai avete deciso di produrre lampade per sovvenzionare il vostro viaggio?

La lampada voleva rappresentare l’idea del faro che poteva aiutarci in questo viaggio. Io avevo già un po’ di esperienza nell’ambito della falegnameria, perché avevo seguito alcuni corsi. La stessa scuola tecnica “San Carlo” dove ho imparato a lavorare i legno, ci sta fornendo del materiale in forma prelavorata. Il legno massello che stiamo utilizzando proviene dalle coltivazioni del Cuneese e viene trattato con un olio a base di resina naturale, attraverso un ricettario che ci ha suggerito proprio uno dei professori del “San Carlo”, Aurelio Andreis.

Però mi diceva che i laboratori “Lavori in corso” non sono soltanto di falegnameria, giusto?

Sì, infatti. Ci sono anche un laboratorio teatrale ed uno multimediale. Per l’elaborazione teatrale stiamo preparando una performance fisico teatrale, grazie al collega Sandro Remoto, un bravissimo attore che fa queste attività con ragazzi disabili da diversi anni. Lo spettacolo affronta il tema del distaccamento dalla tecnologia in una chiave divertente ed accattivante per chi lo guarda.
Per il laboratorio multimediale stiamo approfittando della collaborazione di amici e volontari che istruiscono i ragazzi su come curare la pagina facebook, su come realizzare il logo ed altri lavori di questo tipo. I ragazzi sono stati coinvolti anche nel cercare le immagini che metteremo su delle magliette che stiamo realizzando.

Come possiamo continuare a seguirvi?

Attraverso la nostra pagina facebook, sulla quale segnaliamo tutti gli eventi che organizziamo. Il 12 maggio ci sarà lo spettacolo teatrale organizzato per promuovere il crowdfunding per il progetto. Inoltre stiamo creando in questo momento una collaborazione con un negozio del commercio equosolidale di Collegno, si chiama “Casa Wiwa”, che metterà in esposizione le nostre lampade.

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